Dopo la pubblicazione delle indicazioni in tema di emergenza COVID-19 sono pervenute richieste che rendono necessarie alcune precisazioni.
Riproponiamo quanto pubblicato nella notizia: Fnovi ribadisce che le prestazioni medico veterinarie devono essere erogate esclusivamente se vengono garantite le note misure di contenimento della diffusione di COVID-19. Dall’inizio dell’emergenza COVID-19 ad oggi le misure non sono mutate e non dovrebbe essere neppure necessario ribadirlo come è stato fatto sia nella notizia che nel documento
In tema di profilassi si richiamano i contenuti della nota del Ministero della salute 6249-P-12 del 12/03/2020 dove si legge “si sottolinea che, vista l’attuale situazione epidemiologica europea, le attività di profilassi e controllo per la prevenzione della diffusione dell’influenza aviaria e della Peste suina africana sono da ritenersi inderogabili… sono inoltre consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario…”.
Delle profilassi vaccinali e prevenzione parassitosi e zoonosi è stato chiaramente scritto: E ‘auspicabile che siano effettuate in considerazione della stagionalità e del luogo di vita dell’animale e per prevenire patologie nei prossimi mesi.
Fatte salve condizione di particolare rischio queste operazioni sono da posticipare almeno fino al 13 aprile, data indicata dal DPCM del 1 aprile 2020.
Infine consentire una prestazione, come previsto da circolari ministeriali e DPCM, non significa che le attività professionali possano essere svolte ignorando le norme di legge in vigore. Comportamenti irresponsabili di professionisti che non osservano e non fanno rispettare ai clienti le norme nazionali finalizzate a limitare i movimenti di tutti solo a quelli per giustificate motivazioni sono penalmente rilevanti/intollerabili.
Le attività di cura degli animali sono state ritenute essenziali anche in considerazione dell’elevato livello di responsabilità riconosciuto dall’ordinamento italiano alla professione medico veterinaria. Una responsabilità che non può esimersi dall’onestà intellettuale e che tutta la comunità si aspetta dai medici veterinari.