Presenza di Listeria nelle verdure surgelate: come ridurre i rischi

L’EFSA ha valutato i rischi per la salute pubblica connessi alla contaminazione da Listeria nelle verdure scottate in acqua bollente o passate brevemente al vapore prima di essere surgelate, concludendo che i rischi associati al consumo di questi prodotti sono inferiori rispetto a quelli da alimenti pronti come: il pesce affumicato, la carne cotta, le salsicce, il paté, i formaggi a pasta molle, che di solito vengono associati a contaminazione da Listeria.

Spesso gli operatori del settore alimentare sbollentano le verdure prima di surgelarle perché ciò blocca le attività enzimatiche che possono provocare perdita di sapore, colore e consistenza.

Gli esperti dell’EFSA hanno individuato procedure di controllo che gli operatori è opportuno mettano in atto per ridurre il rischio di contaminazione delle verdure surgelate. Tali procedure comprendono la pulizia e la disinfezione dell’ambiente di produzione degli alimenti, il controllo dell’acqua, della durata e della temperatura nelle diverse fasi della lavorazione, nonché una puntuale etichettatura.

Gli esperti sottolineano l’importanza di monitorare l’ambiente di produzione degli alimenti per Listeria monocytogenes, in quanto il batterio Listeria può resistere negli ambienti di lavorazione degli alimenti, e da essi contaminarli.

Nella stessa valutazione l’EFSA formula anche raccomandazioni su come ridurre i rischi nell’ambiente domestico: è essenziale osservare buone pratiche igieniche come conservare le verdure surgelate o scongelate in un congelatore o frigorifero pulito alla temperatura appropriata, attenendosi alle istruzioni in etichetta per prevenire rischi nella preparazione. In generale i rischi sono molto più bassi se le verdure vengono cotte a fondo dopo lo scongelamento.

Questo studio trae origine da un’insorgenza che tra il 2015 e il 2018 ha colpito 53 soggetti e causato 10 morti in più Paesi.

Listeria

Listeria è una famiglia di batteri composta da dieci specie. Una di queste, Listeria monocytogenes, provoca la malattia detta “listeriosi”.

Secondo il più recente Rapporto sulle zoonosi nell’Unione europea secondo l’approccio di salute unica globale, redatto dall’EFSA e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), il numero di persone colpite da listeriosi nel 2018 è analogo a quello del 2017 (2 549 casi segnalati nell’UE nel 2018 contro i 2 480 dell’anno precedente). In ogni caso negli ultimi dieci anni la tendenza è in aumento.

I sintomi della listeriosi variano da una sintomatologia lieve simile a quella influenzale come nausea, vomito e diarrea a un quadro più severo che comprende meningite e altre complicanze potenzialmente letali. La malattia colpisce principalmente gli anziani, le donne incinte, i neonati e le persone con sistema immunitario indebolito.