Diabete di cane e gatto: riconoscere i primi segnali

Non tutti lo sanno, ma anche i cani e i gatti che vivono nelle nostre case possono ammalarsi di diabete. Le cause sono da attribuire, anche nel loro caso, ad una alimentazione scorretta e la sedentarietà data da una vita in appartamento. È importante prima di tutto riconoscere i primi sintomi. Poi con alcune regole di prevenzione e stile di vita si può aiutare anche gli amici a quattro zampe a stare meglio.
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Il diabete nel cane e nel gatto

Anche negli animali esistono due tipi di diabete: il cane è colpito quasi esclusivamente dal diabete di tipo 1, quello di tipo genetico, e le femmine affette risultano essere il doppio rispetto ai maschi. Ci sono poi razze più a rischio: Setter Inglese, Yorkshire Terrier, Samoiedo, Terrier, Schnauzer Nano, Beagle, Barbone, Doberman Pinscher, Golden retrive e Labrador.

Nel gatto, è più frequente il diabete di tipo 2, e risultano più colpiti i gatti maschi castrati; a differenza del cane, in quest’ultima specie il legame tra obesità e comparsa della malattia è stata chiaramente dimostrata. “Di solito ad ammalarsi sono gli animali adulti e anziani, spesso in sovrappeso, anche a causa di una sterilizzazione» spiega Marco Melosi, Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani.

I segnali del diabete

Alcuni segni tipici del diabete, nel cane e nel gatto:

  • sete intensa
  • urinazione abbondante
  • perdita di peso malgrado l’appetito aumentato
  • letargia (l’animale è meno attivo o dorme di più)
  • occhi opachi (cane)
  • assenza di auto-pulizia (gatto)
  • pelo rado, secco e opaco
  • debolezza arti posteriori (cane)
  • difficoltà a saltare (gatto)

La malattia si presenta in circa un animale su 100, ma i casi sono in aumento, secondo gli esperti. Il diabete può dar luogo anche a complicanze: per esempio la cataratta nel cane e la debolezza agli arti posteriori nel gatto. Una diagnosi precoce è fondamentale e ci sono alcuni sintomi ben precisi: sete intensa e urinazione abbondante, perdita di peso malgrado l’aumentato appetito, la sonnolenza, il pelo più rado e opaco, l’assenza di auto pulizia nel gatto e la cataratta nel cane.

«Se curato il diabete animale si comporta come quello umano, ovvero può essere tenuto sotto controllo e non alterare significativamente la qualità della vita» spiega Federico Fracassi, veterinario e professore all’Università di Bologna «Ma è fondamentale una diagnosi precoce: in caso di sintomi è bene rivolgersi al più presto al proprio veterinario».
Diabete negli animali: le cure

Le cure del diabete nel cane e nel gatto – come spiega Federico Fracassi, veterinario e professore all’Università di Bologna – consistono sostanzialmente in:

  • impostare una dieta appropriata alla malattia
  • effettuare la terapia insulinica quando necessaria.
  • contrastare l’obesità
  • contrastare la sedentarietà: cani e gatti insomma devono muoversi e giocare il più possibile.

Un mese per la prevenzione del diabete dei quattrozampe

MSD Animal Health, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si svolgerà il 14 novembre, in collaborazione con ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e Diabete Italia, ha lanciato il Mese del diabete del cane e del gatto: per tutto novembre ci saranno iniziative di sensibilizzazione presso i veterinari aderenti. Si tratta di incontri informativi rivolti ai proprietari di animali sulla patologia, sui suoi sintomi, sulla diagnosi e sulla prevenzione.