In occasione della “Giornata Mondiale della Veterinaria” promossa dall’OIE (L’Organizzazione mondiale della sanità animale, organizzazione intergovernativa responsabile del miglioramento della salute e del benessere degli animali in tutto il mondo) e dalla WVA (World Veterinary Association), l’Ordine dei Medici Veterinari di Matera ha organizzato, presso alcune Scuole del territorio di vario ordine e grado, una serie di attività teorico-pratiche inerenti al ruolo di questa figura professionale all’interno della società.
L’iniziativa è stata accolta dai Dirigenti, Lamberto Carmine De Angelis e Carmelina Gallipoli, che hanno ospitato i Medici Veterinari e i loro amici animali all’interno delle strutture scolastiche, rispettivamente nella Scuola Alberto Manzi-Semeria, e all’Istituto Tecnico Agrario Gaetano Briganti.
Nella scuola Primaria e Secondaria di primo grado, le dott.sse Annamaria Guerricchio e Filomena Montemurro hanno illustrato le attività che il Medico Veterinario svolge quotidianamente nella clinica dei piccoli animali e nella gestione igienico-sanitaria delle api e dei prodotti di origine animale.
Nella scuola Secondaria di secondo grado, i dott. Angela Donvito, Davide Ingusci, Leonardo Digilio e Mariagrazia Piccinno hanno, invece, riprodotto la giornata tipo di un ippiatra tra prassi odontoiatrica e ginecologica. Gli studenti del triennio hanno potuto sperimentare per un giorno la vita del “Veterinario di Campagna” ed apprendere le numerose competenze che questa professione abbraccia.
L’educazione al rispetto e alla gestione responsabile degli animali è, infatti, un importante requisito per garantire la tutela e sicurezza sociale nell’ottica della One health, – di una salute unica imputata al rapporto uomo, ambiente, animale – oggi più che mai cruciale per la salute globale, ma anche per far fronte ai cambiamenti climatici e dare vita a sistemi alimentari sostenibili a livello mondiale.
Come afferma la Presidente dell’Ordine, Filomena Montemurro, “I Medici Veterinari garantiscono agli animali una voce; proteggono chi può soffrire, ma non può parlare, e donano il loro sapere in virtù di uno scopo più ampio e totalizzante: la salute pubblica globale”.