Gentili colleghe e colleghi,
lo scorso fine settimana si è svolta l’Assemblea Nazionale dell’Enpav con, all’ordine del giorno, la relazione del Presidente uscente, Dott. Mancuso, l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2021, e il rinnovo degli Organi direttivi per gli anni 2022/2027.
In primis nella relazione esposta dal Presidente, incentrata sul quinquennio del Consiglio uscente, si è rimarcato come l’Ente, pur nelle difficoltà contingenti alla pandemia, abbia realizzato, solo in quest’ultimo anno, un utile di ben 65 milioni. Un risultato mai raggiunto sin dalla sua fondazione, dovuto alle azioni di diversificazione degli investimenti. Si è quindi soffermato su come la Cassa goda di ottima salute, dove per 2,5 euro che entrano dalla Previdenza, solo 1,0 euro vengono inoltrate come pensioni; con un rapporto tra professionisti attivi e pensionati pari a 3,5/1.
Presentato anche il bilancio tecnico, ovvero un bilancio in grado di verificare l’equilibrio economico-finanziario dell’Ente per vederne l’andamento a 30 e 50 anni. Dalle proiezioni si è sottolineato come i saldi previdenziali e gestionali siano positivi, risultato avvalorato dalla Rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze, componente del Collegio dei Revisori dei Conti, presente in Assemblea.
Vi è stato un incremento del patrimonio Enpav nel periodo che va dal 2011 al 2021, pari al 160%, con una percentuale del 16% l’anno e con riserve pari a 991 milioni di euro, che solo 10 anni fa risultavano 335 milioni.
Il Presidente si è quindi soffermato sulle diverse azioni intraprese dall’Ente nei confronti degli iscritti, volte ad andare incontro alle diverse esigenze che sono intercorse negli anni, nel contempo ha presentato il progetto chatbox, un sistema di intelligenza artificiale, in grado di rispondere alle domande più frequenti che di solito vengono poste, per coloro che avessero bisogno di informazioni nei giorni festivi.
Dopo l’approvazione a maggioranza del bilancio consuntivo, si è quindi passati alla presentazione dell’indagine promossa dalla FNOVI e dall’ENPAV, di cui è stato affidato il progetto alla Società Nomisma. Un’indagine, ancora in corso, ma che hanno voluto esporre per valutare la problematiche che la professione veterinaria dovrà affrontare in un prossimo futuro. Le due ricercatrici del Nomisma, incaricate dell’indagine: Silvia Zucconi e Chiara Volpato, hanno esposto lo studio realizzato attraverso contatti telefonici a Medici Veterinari di diverse classi di età e campo professionale, nelle diverse Regioni d’Italia. Dalla elaborazione di questi dati la dirigenza dei due Enti potranno trarne degli spunti e stilare dei punti programmatici per avviare una interlocuzione con le forze politiche e governative.
Eccone una breve sintesi delle prime elaborazioni.
Dai primi dati emerge come si stia assistendo ad un elevato ricambio generazionale dovuto ad un alto numero di pensionamenti e nel contempo ad una riduzione degli iscritti. Nel periodo che va dal 1995 al 2005 il numero degli iscritti si attestava al 5%, mentre oggi è al 1,5%, con ingressi annuali pari ad una media di circa 900 unità.
Altro punto indicato è l’aumento delle quote rosa. Nel 1995 le donne rappresentavano il 22% degli iscritti, mentre oggi si pongono ad un valore del 48%, con 6 veterinari/ogni 10.000 abitanti, più diffusi nel Nord Italia e meno nel Sud.
Nel 2016 sul totale degli iscritti, la percentuale di giovani era pari al 19%, mentre nel 2021 si è ridotta al 16%. Tra gli sbocchi professionali, specie per i giovani, vi è la libera professione, scelta dal 78%, mentre solo l’8% si inserisce nel sistema pubblico.
Si è quindi analizzato i criteri della scelta della libera professione da parte dei giovani, valutandone i diversi aspetti. Tra le motivazioni principali che spingono in tale direzione l’aumento del numero di animali domestici nelle famiglie, la maggiore attenzione alla sicurezza alimentare, la possibilità di avere diversi ambiti di specializzazione – si pensi alle medicine alternative – e infine la forte autonomia lavorativa. Tra gli aspetti negativi si riscontra una bassa remunerazione a fronte degli investimenti in attrezzature e approfondimenti di studio, che incide sull’umore degli stessi, un impegno lavorativo che va oltre le otto ore e il lavorare nei giorni festivi che rende difficile la conciliazione con la propria vita familiare e infine la precarietà.
Tra le sfide che gli intervistati hanno posto in essere per il futuro si vede un maggior ruolo del Medico Veterinario impegnato su nuove malattie a causa del cambiamento climatico, che ha come conseguenza un maggior peso specifico della figura veterinaria e nuove opportunità lavorative. La loro visione per il futuro è volta ad un miglioramento delle condizioni economiche, con un aumento dei compensi, una lotta al precariato ed un miglior sistema universitario in grado di rispondere alle nuove sfide del mercato.
La maggior parte degli intervistati si vedono da qui ad un prossimo futuro desiderosi di mantenere la sua posizione lavorativa, il 14% pensano a cambiamenti, cercando di lavorare come dipendente ed il 12% intendono aprire uno studio.
L’ultima parte dell’indagine è stata dedicata alle cancellazioni dall’Ente, perché si inseriscono nel sistema pubblico o per pensionamento anticipato. Le motivazioni addotte sono diverse, da un lato il 31% è dovuto a trasferimenti all’estero, altri perché entrano nel mondo dell’insegnamento e nelle industrie farmaceutiche e alimentari. Tra le cause si riscontrano anche ragioni di ricerca per migliori prospettive economiche, aspettative disattese e una maggiore stabilità professionale.
Infine, alla domanda su quali proposte suggerire agli Ordini e all’Enpav, le risposte più nette hanno riguardato un aumento di eventi formativi, il sostenere i nuclei familiari e quindi la genitorialità, l’attuare delle convenzioni secondo giusti parametri economici e contrattuali. Da parte di quanti si sono cancellati, il 46% non tornerebbe indietro, la parte restante appare indecisa sul da farsi e tornerebbe qualora ci sia un maggiore supporto dell’Ordine per maggiori compensi professionali e approfondimenti di studio, oltre ad un incremento delle pensioni erogate dall’Ente previdenziale, riportate alle esigenze attuali della vita.
Questi, in sintesi, i diversi punti emersi nell’esposizione delle ricercatrici e che hanno offerto all’Enpav e alla Fnovi spunti per poter redigere un dossier da portare avanti nel prossimo futuro e pensare a nuove strategie per il miglioramento della categoria.
Si è quindi passati, dopo una breve presentazione delle liste ammesse, alle votazioni per il Presidente, Vice Presidente, Consiglio di Amministrazione e Collegio dei Revisori dei Conti. Tre le liste presentate, e prime due proposte rispettivamente da 46 e 28 delegati, presentavano la medesima candidatura di Presidente e Vice Presidente, ovvero Tullio Scotti e Oscar Gandola. La terza lista vedeva, invece, Cosimo De Vita e Romina Di Costanzo con l’adesione di 27 delegati. Dopo l’insediamento del seggio elettorale, le operazioni di voto e il successivo scrutinio sono stati proclamati gli eletti, qui di seguito riportati, e rientranti nelle liste 1 e 2:
Presidente: Tullio Scotti
Vice Presidente: Oscar Gandola
Componenti Consiglio di Amministrazione: Giuseppe Cascio, Carlo Maria Crotti, Marco Della Torre, Marina Gridelli, Gianni Mancuso, Candido Paglione
Revisori dei Conti: Jacopo Magnanini, Francesco Sardu, Fabio Spina.
Al termine delle proclamazioni, il neo Presidente Tullio Scotti, nel ringraziare i delegati ha delineato il senso di compattezza che la categoria deve dare al suo interno e all’esterno per le nuove sfide che attendono la professione, esortando i convenuti all’ascolto delle singole realtà locali e superare ogni incomprensione.
Questi in breve le note a margine della tre giorni romana. Grazie per l’attenzione.
Dott. Felice Lisanti